giovedì 21 agosto 2008

19 agosto 2008 – 2 –

Ero sul volo di ritorno dal colloquio per il nuovo lavoro che cercavo di rilassarmi per la tensione di quei due giorni vissuti sull’isola verde, e un pensiero mi è passato davanti agli occhi. Mi sono chiesta : perché.

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Poco fa leggendo il blog del mio amico Peanut, ho letto di quando gli ho chiesto il “perché” riguardo la sua canzone preferita. Ha ragione, non c’è un perché, nel senso una motivazione, è tale è basta, ma il mio perché era più volto ad un “raccontami perché e come questa smuove la tua anima” non un semplice perché. Invece, sull’aereo mi sono chiesta un puro e semplice : PERCHE’ ?
Perché sei in aereo, perché questo lavoro, perché con così tanta convinzione ?
Cercavo di capire cosa mi avesse spinta giù dal balcone. Non so se ancora l’ho capito, ma sono tante le cose che sento mi hanno spinta, sono tutte lì e nessuna si prende la responsabilità di uscire dalla porta per prima. Come ?
Se dovessi comunque elencarle cosa direi in ordine di importanza ma senza pensarci troppo ?
Direi : aiutare la mia famiglia, liberare mio babbo dalla responsabilità di vegliare su me e il mio lavoro rendendolo conscio che sono all’altezza di un qualcosa di reale, nonostante sia per lui complicato comprendere che tipo di lavoro io sia qui a fare, e che mi procurerò di riuscire in ogni gesto, e che migliorerò, e renderò lui e mamma fieri di me, perché mai li ho sentiti fieri e orgogliosi di ciò che sono.
Li amo disperatamente, e mi dispiace aver lasciato mamma, ma presto potrò avere una casina mia e potrò averla qui con me qualche volta, e aiutarla nel suo smarrirsi nei pensieri, e mi dispiace aver lasciato papà con tutto il lavoro che so che avrà e che avrei potuto continuare a dividere; abbiamo venduto 24 scale ad un unico cliente, e entro ottobre credo dovranno essere montate. So che avrei potuto aiutarlo, so che avrei potuto essergli vicino, ma non potevo perdere questa occasione.

Me la sono conquistata, e ho raggiunto il “posto fisso” cui moltissimi anelano e che io non ho mai conosciuto. Per me, per il mio domani, per il… nostro, per quello che potrà essere.
Perché questo lavoro potrà aprirmi altri lavori in altre ditte perché sono brava e migliorerò ancora e conquisterò ancora traguardi, e, se non riuscissi, beh, almeno l’inglese sarà notevolmente incrementato.

Anche sta sera sono piuttosto stanca pur essendo appena le 22, chissà forse ho ancora il fuso orario italiano, o semplicemente sto subendo la stanchezza fisica e mentale accumulata.

Il mio Eroe, mentre era in attesa all’aeroporto con me mi ha detto :
- L’importante è che tu stia attenta a tutto e che tu sia serena, è la cosa più importante, sii serena, sennò non andare nemmeno via, che non serve.

6 anni fa avrei avuto da discutere su queste parole, ma oggi no, oggi qualsiasi cosa mi abbiano detto, o dicano la cucio su me portandola con orgoglio sul mio animo e nel mio sguardo.
Abbiamo passato momenti orribili, e ho vissuto lacerazioni d’animo così profonde da non vederne ancora la guarigione, ma, tanto ci siamo amati, e ci ameremo ancora.

Farò qualsiasi cosa per far si che questo viaggio non sia da “colpo di testa” ma che sia fruttuoso come FSenior vorrebbe che fosse. Ora mi stendo e leggo il contratto che domani firmerò.
“Leggi bene tutto, che non ti obblighino troppo eh ? Sennò non firmarlo, leggi bene eh “
Leggerò ancora una volta ciò che lessi venerdì scorso, e controllerò tutto anche domani mattina.

Porto con me desideri e sogni delicati.
Che musica e natura esplodano in me.
Buon riposo.
22.15

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