domenica 30 novembre 2008

altra notte.

Cala sempre il silenzio in ufficio verso quest'ora.
Tra una mezz'oretta, quaranta minuti, ci sarà qualche parlottio lieve fino ad avere un voio costante e sempre più allegro che sta a significare che l'alba è vicina e il cambio turno anche.

Non è un granchè questo turno, nemmeno la giornata lo è stata.
Non vedo fine ai problemi, e non vedo relax laddove ero convinta di aver fatto di tutto per far si che un bel prato crescesse senza sassolini che non avessi messo io.

Sta arrivando il freddo vero, e mi piacerebbe avere del tempo per passeggiare al freddo tutta bardata, accadrà, l'inverno sarà più lungo di quello che posso pensare, e non avrò problemi in merito.

Ho un po' sonno, ho dormito poco oggi, e sono sola qui.
Avrei tante, tante cose da confidare riguardo tutto quello che sto pensando, ma per ora ho solo mandato una email a manifestare alcune mie considerazioni.

Chi con una forma, chi con un'altra, chi più bello, chi meno bello... siamo comunque qui.


mercoledì 19 novembre 2008

19 novembre

ore 7.41
zia mi chiama ancora, la piccola ha passato una buona notte, si è mossa malamente durante la notte sentendo tirare qualche punto, è stata rimessa in posizione e non si è più mossa.
Adesso è sveglia che sta seduta e li guarda... hanno detto che le coccole non le sono mai mancate e che in giornata faranno ulteriori esami per controllare stabilità di tutto.

Buona giornata piccina, domani saremo più vicine.

18 novembre 2008

La giornata è stata molto agitata e dolente.
Ho sentito moltissime cose, e impotente le ho lasciate travolgermi.
Scriverò qui di seguito parte dell'accaduto riferendo orari locali, miei... il che in questo momento avvantaggia.
18.11
ore 8.30 la mia piccola passeggia fuori dalla clinica riconoscendo il posto e facendo i capricci papocchiando la copertina a lei destinata
L'intervento inizia tra poco.
ore 11.35 squilla il mio cellulare, ed io salto come un grillo nonostante il turno notturno fatto e accolgo la notizia attesa, la piccola pur avendo avuto difficoltà ha passato l'intervento, deve ancora svegliarsi e ci faranno sapere di qualsiasi evenienza.
ore 16.15 squilla il mio cellulare e ancora salto al primo squillo agitatissima, la piccola è sveglia e i valori sono stabili, mia madre e mia zia tornano a casa lasciando la piccina in clinica.
ore 17.11 squilla il cellulare, la debole voce di zia mi dice che la piccola ha avuto un problema e che i forti dolori di pancia hanno spinto i medici a voler intervenire nuovamente per controllare che non ci siano ipertensioni della vena o altri problemi, inutile dire che un altro intervento così ravvicinato all'altro crea davvero enormi rischi di sopravvivenza della creatura. Stringo i denti e dico : che facciano tutto il possibile.
E mi schianto sul letto in lacrime brucianti che soffocano l'anima... quasi non respiro... faccio suonare il ciondolo che ho al collo, e inizio a parlare a voce alta, dico alla mia amata che mai l'ho abbandonata, che non sono andata via da lei, e che ho sempre fatto tutto per averla con me, e che la voglio qui sana e allegra, vicina a me, a vivere di tutto, come abbiamo fatto ogni giorno da quando l'ho sfiorata per la prima volta. Mi dispero e mi sento in colpa di non essere stata vicina più di quanto effettivamente sono stata... mi addormento dalle lacrime e una mano fa suonare il mio ciondolo... la piccola ama il suono dei carillon.
Il mio amore torna a casa di corsa appena riesce e si stende vicino a me per stringermi, per tenermi stretta, non dice nulla, non diciamo nulla, ci guardiamo saturi di paure e affetto e ci stringiamo parlando di altro...
ore18.28 zia telefona... la problematica affrontata non era ipertensione venosa della vena porta, ma dolore per lo stringimento dell'altra vena, i medici hanno allentato lievemente il laccetto e risitemato tutto. La piccola ora dorme e, nonostante la richeista della zia, non ci chiameranno se non per darci notizie molto serie. Zia promette che se sarà svegliata chiamerà subito, e che non appena alzata telefonerà lei stessa in clinica.
...con questo animo in parte sollevato, in parte in un baratro di follia sono rimasta, abbracciata al meraviglioso animo che ho accanto, dicenso scemenze, e confidando in tutto ciò che voglio che accada, e trilla il mio sonaglio al collo, e i miei pensieri sulla sua testolina a fare carezzine...
Tutta la notte al lavoro, e ora, sono ancora qui... sperando costantemente che il telefono NON squilli... e sono le 6.58 dublinesi...
e in Italia sono quasi le 8 del mattino... e se nessuno ha chiamato, allora, forse, vuol dire che è tutto andato stabilmente senza complicanze.
Ho un fremito dentro, un intimo dolore costante che cerca di spazzare via il suono dei pensieri positivi e del sonaglio...
Aspetto... e amo incodizionatamente la mia splendida compagna di viaggio...
Oggi, 19 novembre compi 1 anno e 7 mesi, e piccola bella, abbiamo tanti prati verdi da vedere e boschi da esplorare assieme... che devi vincere tu tesoro.

una coccola, perchè non ti sono mai stata distante.

martedì 18 novembre 2008

ore 7.02

Qui sono appena le 7.02, sono al lavoro, finirò tra non molto.
A casa sono già le 8 del mattino, e il sole starà illuminando a poco a poco il cielo.
La mia piccola.
Ho paura, tantissima, non posso nemmeno spiegarla.
Sono muta.
Sono immobile.
Mai così inerme, mai così senza potere, mai così scossa nel profondo.
Non ricordo di aver subito dolore così intenso.
Ho paura.
Sono stanca, stanca, e lei merita di più molto di più di quanto io le potrò mai dare.
Saranno due giorni dolenti, due giorni pieni di lacrime e forza e speranza... sono col fiato sospeso e un nodo in gola.

venerdì 14 novembre 2008

fuori gioco.

Sono agitata, nervosa, e stanca.
Vedo e comprendo le cose tramutarsi in dolori, sintomi, situazioni pericolose al limite della vita, e non posso fare niente.
Non posso dire niente.
Non posso toccare, non posso far sentire la mia voce.
Sono assolutamente fuori dal gioco, e non ho più nessuna voce in capitolo, nessuna possibilità nelle mie mani.
Non esisto più per lei... lei per me è presente, e la sogno spesso, e la cerco qui attorno.

Dovessi perderla perderei la cosa più pura che abbia mai visto e conosciuto ed, amato.
Spero solo di arrivare in tempo per tutto.
Lo spero tanto.

Nel frattempo soffro, e sono colma di tristezze.

martedì 11 novembre 2008

Once upon a time

C'era una volta la volontà di avere serenità, quiete e sogni a profusione
C'era una volta il desiderio di vivere tutto con la freschezza della gioia ad ogni passo.

...e nonostante tutto, c'è ancora.

lunedì 10 novembre 2008

Di nuovo.

Quasi mezzanotte e mezza.
Domani mattina torno al lavoro dopo il secondo weekend a casa per fortunata turnistica.
Ero sotto il piumone poco fa, e i pensieri volavano sopra... fuori piove, e il vento soffia, e sferzate di acqua colpiscono le vetrate di casa.
E' bello qui, anche quando piove.
Inverno è arrivato, e i pensieri non smettono... ho paura.
Di nuovo, paura.
Non pensavo che l'avrei sentita germogliare così profondamente, ho costruito così tanta corazza, ma non è servito. E' tornata, silente, lì, nascosta in ogni istante di quotidiano, le persone attorno a me non possono vederla facilmente, ma lei, bastarda, è lì.
Si avvita attorno ai pensieri più privati, più intrisi di sangue, e li corrompe.
Rimango per minuti che non so calcolare a guardare il soffitto, mentre l'animo di chi mi sta accanto respira, come fa chi profondamente sogna... ma io non ci riesco.
Sono giorni che non riesco a riposare davvero, solo se l'animo che vive con me è a casa al mattino, posso davvero dormire... il buio acuisce i miei sensi e le mie emotività, e tutto risuona e fa eco.
Sono giorni che la placo, e fingo, e recito persino al mio sguardo nello specchio, ma la verità è che rischierò di perdere una delle parti più importanti di me.
Non accadrà, non può, non deve.
Ma se accadesse ?
Lei è qui, non aspetta altro per impossessarsi di me.
Non ci sarà abbastanza bosco dove scappare, non ci sarà abbastanza silenzio da riempire, lei sa dove venirmi a prendere, perchè ormai è già qui.
Dublino brilla fuori dalle vetrate ampie di questa bella casa che ci fa da tana, fortuna ci ha portato qui, e qui siamo, e ora che ne è di fortuna ?
Sono stanca, ho lottato tanto per tutto questo, vorrei riposare, e carezzare innoncenza come ho fatto fino al 18 agosto...
Non posso permettere all'immensa porta che ho faticato a costruire e a chiudere, di spalancarsi nuovamente, non posso permetterglielo... ma se servirà per annientare tutto, lo farò.

Se lei riuscirà a conquistarmi con la sua nera ombra, io aprirò la porta per provare a salvarmi, e forse, cambierò ancora...

Di nuovo, è qui.
Non perdo fiducia, non smetto di credere, stringo la mano di chi non mi è mai distante, e guardo oltre la nebbia.