mercoledì 19 novembre 2008

18 novembre 2008

La giornata è stata molto agitata e dolente.
Ho sentito moltissime cose, e impotente le ho lasciate travolgermi.
Scriverò qui di seguito parte dell'accaduto riferendo orari locali, miei... il che in questo momento avvantaggia.
18.11
ore 8.30 la mia piccola passeggia fuori dalla clinica riconoscendo il posto e facendo i capricci papocchiando la copertina a lei destinata
L'intervento inizia tra poco.
ore 11.35 squilla il mio cellulare, ed io salto come un grillo nonostante il turno notturno fatto e accolgo la notizia attesa, la piccola pur avendo avuto difficoltà ha passato l'intervento, deve ancora svegliarsi e ci faranno sapere di qualsiasi evenienza.
ore 16.15 squilla il mio cellulare e ancora salto al primo squillo agitatissima, la piccola è sveglia e i valori sono stabili, mia madre e mia zia tornano a casa lasciando la piccina in clinica.
ore 17.11 squilla il cellulare, la debole voce di zia mi dice che la piccola ha avuto un problema e che i forti dolori di pancia hanno spinto i medici a voler intervenire nuovamente per controllare che non ci siano ipertensioni della vena o altri problemi, inutile dire che un altro intervento così ravvicinato all'altro crea davvero enormi rischi di sopravvivenza della creatura. Stringo i denti e dico : che facciano tutto il possibile.
E mi schianto sul letto in lacrime brucianti che soffocano l'anima... quasi non respiro... faccio suonare il ciondolo che ho al collo, e inizio a parlare a voce alta, dico alla mia amata che mai l'ho abbandonata, che non sono andata via da lei, e che ho sempre fatto tutto per averla con me, e che la voglio qui sana e allegra, vicina a me, a vivere di tutto, come abbiamo fatto ogni giorno da quando l'ho sfiorata per la prima volta. Mi dispero e mi sento in colpa di non essere stata vicina più di quanto effettivamente sono stata... mi addormento dalle lacrime e una mano fa suonare il mio ciondolo... la piccola ama il suono dei carillon.
Il mio amore torna a casa di corsa appena riesce e si stende vicino a me per stringermi, per tenermi stretta, non dice nulla, non diciamo nulla, ci guardiamo saturi di paure e affetto e ci stringiamo parlando di altro...
ore18.28 zia telefona... la problematica affrontata non era ipertensione venosa della vena porta, ma dolore per lo stringimento dell'altra vena, i medici hanno allentato lievemente il laccetto e risitemato tutto. La piccola ora dorme e, nonostante la richeista della zia, non ci chiameranno se non per darci notizie molto serie. Zia promette che se sarà svegliata chiamerà subito, e che non appena alzata telefonerà lei stessa in clinica.
...con questo animo in parte sollevato, in parte in un baratro di follia sono rimasta, abbracciata al meraviglioso animo che ho accanto, dicenso scemenze, e confidando in tutto ciò che voglio che accada, e trilla il mio sonaglio al collo, e i miei pensieri sulla sua testolina a fare carezzine...
Tutta la notte al lavoro, e ora, sono ancora qui... sperando costantemente che il telefono NON squilli... e sono le 6.58 dublinesi...
e in Italia sono quasi le 8 del mattino... e se nessuno ha chiamato, allora, forse, vuol dire che è tutto andato stabilmente senza complicanze.
Ho un fremito dentro, un intimo dolore costante che cerca di spazzare via il suono dei pensieri positivi e del sonaglio...
Aspetto... e amo incodizionatamente la mia splendida compagna di viaggio...
Oggi, 19 novembre compi 1 anno e 7 mesi, e piccola bella, abbiamo tanti prati verdi da vedere e boschi da esplorare assieme... che devi vincere tu tesoro.

una coccola, perchè non ti sono mai stata distante.

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